02/10/2024
Il Governo ci ripensi, correggere la norma
Roma,
26 set. "Apprendiamo dalla stampa
che con il decreto omnibus è in arrivo l'una tantum pari a 100 euro netti sulle
buste paga dei lavoratori dipendenti, soldi che non saranno conteggiati ai fini
fiscali dell'Irpef e che verranno dati in aggiunta alla 13esima mensilità. Il
'bonus Natale', però, non verrà erogato in automatico, ma attraverso
un'autocertificazione scritta che potrà essere presentata non da tutti i 21,8
milioni di lavoratori dipendenti del Paese ma solo da quelli con un reddito
lordo annuo non superiore ai 28mila euro: in particolare, dai lavoratori
dipendenti che hanno il coniuge e il figlio fiscalmente a carico, e anche alle
famiglie monogenitoriali. Ancora una volta da questo aiuto natalizio saranno
esclusi categoricamente i pensionati, che per il Governo di turno sono tutti
benestanti o invisibili". E' quanto denuncia Emilio Didonè, segretario
generale della Fnp-Cisl.
"Ci
si dimentica - continua Didonè - che dei 16 milioni di pensionati italiani,
poco più di 7,5 milioni hanno redditi fino 1.500 euro mese lordi, pari a
19.500,00 euro lordi annui, soglia ben al di sotto dei 28mila euro lordi anno
richiesti ai lavoratori dipendenti per rientrare nel bonus di Natale; che la
condizione di sofferenza in cui versano milioni di persone con pensioni sempre
più basse collocano loro e le loro famiglie sul limitare, o spesso, sotto la
soglia di povertà; che i nonni in Italia sono un pilastro del welfare
familiare, vero ammortizzatore sociale per figli e nipoti, e per tante famiglie
italiane colpite dalla crisi; che 3,9 milioni di pensionati vivono in famiglie
che hanno al proprio interno una persona non autosufficiente, con tutte le
necessità di cura e di costi che ne conseguono. Infine, ci si dimentica che nel
nostro Paese vivono milioni di famiglie di pensionati, molto spesso
monoreddito, che hanno oltre al coniuge anche i figli a carico". La
Fnp-Cisl "vuole denunciare tutto ciò a difesa dei pensionati italiani
perché ancora una volta il Governo si dimentica di loro, così com'è
accaduto con gli 80 euro del Governo Renzi, dando forse per assodato che le
famiglie dei pensionati non abbiano bisogno di alcun sostegno economico, e come
è avvenuto quando il Governo Draghi ha escluso in prima istanza i pensionati
dall'una tantum antinflattiva, poi recuperata grazie all'intervento e al
confronto con il sindacato. Non possiamo stare in silenzio: anche le
famiglie dei pensionati sono in grossa difficoltà, soprattutto le fasce più
fragili che hanno avuto un peso dall'aumento dell'inflazione reale al
supermercato superiore al 17%. Non possiamo vedere ancora una volta i
pensionati dimenticati con tutto ciò che hanno dato e continuano a dare a
questo Paese. Chiediamo non solo al Governo - conclude Didonè - ma a tutti i
partiti politici di ripensarci, integrando e correggendo la norma in favore
anche dei pensionati, che non sono invisibili e sono la maggioranza relativa di
questo Paese”.
FNP-CISL VdA